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Sentirsi in debito, sentirsi in credito con la vita

Conduce: Alessandra Zanuso
Un giorno, in aula, arrivano in ritardo due allievi: Giovanni e Manuela. Entrambi portano, come causa del ritardo, le disfunzioni delle ferrovie italiane. Già dal loro arrivo in aula si avverte subito una diversa disposizione d’animo. Giovanni apre la porta senza bussare, con fare deciso, senza dire una parola e con l’aria seccata. Manuela, invece, prima bussa timidamente, poi entra in punta di piedi cercando di dare meno disturbo possibile. Sul viso un velo di tristezza e imbarazzo. Il treno che ha fatto ritardo è lo stesso per entrambi, ma la versione dei fatti è differente, come è differente lo stato d’animo con cui i due corsisti la raccontano. Giovanni si sente in colpa perché ha calcolato male il percorso, Manuela dà la colpa al traffico, alla lentezza dei mezzi, al destino, alla sfortuna etc etc. Giovanni si sente in debito con la vita. Manuela si sente in credito con la vita. Questo nostro incontro tratterà proprio questi due stati d’animo che sentiamo nei momenti più intensi, dove scatta un automatismo che ci porta a dire di sì e ad assumerci la responsabilità. O a dire di no perché, per noi, la responsabilità è chiaramente esterna. Alcuni stimoli, alcune riflessioni, condivisioni di uno stato d’animo che fa parte dei nostri automatismi. Una presa di coscienza senza colpe e senza colpevoli.